Pillole di saggezza

MATTARELLA HA FIRMATO LA “LEGGE SULLE UNIONI CIVILI”

La vicenda che ha occupato molto spazio di questo blog, come di moltissimi altri, “La legge sulle unioni civili” si è conclusa male. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, venerdì 20 maggio, anche approfittando del clamore mediatico suscitato dalla morte di Marco Pannella, l’ha firmata nella più assoluta riservatezza per non destare altre contestazioni, ignorando sia i pesanti dubbi di incostituzionalità elevati da insigni costituzionalisti come pure ha ritenuto legittimo il metodo utilizzato dal Parlamento ed imposto dal Governo dei continui “voti di fiducia”, azzerando ogni dibattito, pur non essendoci nessuna urgenza. Nel nostro Paese, dunque, “l’unione di fatto” di due persone anche dello stesso sesso è stata equiparata al matrimonio, togliendo il diritto ad ogni bambino di crescere con una madre e un padre. E la famiglia, da “cellula base della società”, è diventata un qualcosa di fluido ridefinibile a piacimento.

E’ una sconfitta per chi da mesi si è battuto contro l’approvazione della questa legge; per le migliaia di cittadini e associazioni “sfavorevoli” che hanno combattuto affinchè il Presidente non firmasse?

Assolutamente no! Questa legge ingiusta è una sconfitta per la società italiana, per le attuali e future generazioni poichè ancora una volta, con la esplicita complicità di Sergio Mattarella e Matteo Renzo, si è nuovamente schiaffeggiato  la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, disconoscendo totalmente gli articoli 29 e 31 della Costituzione: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose” (art. 31). Il premier, che ha dato un accelerazione senza precedenti per l’approvazione della legge, in questi due anni di governo “non ha mosso un dito” a favore della famiglia tradizionale che arraspa. Si è fermato alle chiacchere, cioè a “vendere aria fritta per frittelle”, ruolo che gli riesce molto bene.

Era dovere di questo blog, pur nella sua povertà, fare questa battaglia  contemporaneamente laica e cristiana, memori dell’ammonimento di san Paolo a Timoteo: “Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero ” (Tm. 4,1-5) .

Come pure, mi impressionò molto, la durissima lettera che il cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buonos Aires, nel 2010 scrisse alle suore dei quattro monasteri della città mentre il Parlamento si accingeva ad approvare la legge sulle unioni civili.

“Care sorelle. Il popolo argentino dovrà affrontare nelle prossime settimane una situazione il cui esito può seriamente ferire la famiglia. Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso. È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre. È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori. Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del Demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c’è l’invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra. Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio. E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità. Oggi la Patria, in questa situazione, ha bisogno dell’assistenza speciale dello Spirito Santo che porti la luce della verità in mezzo alle tenebre dell’errore. Ha bisogno di questo Avvocato per difenderci dall’incantamento di tanti sofismi con i quali si cerca a tutti i costi di giustificare questo disegno di legge, e che confondono e ingannano perfino persone di buona volontà. Per questo mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina. Invocate il Signore affinché mandi il suo Spirito sui senatori che saranno impegnati a votare. Che non lo facciano mossi dall’errore o da situazioni contingenti, ma secondo ciò che la legge naturale e la legge di Dio indicano loro. Pregate per loro e per le loro famiglie che il Signore li visiti, li rafforzi e li consoli. Pregate affinché i senatori facciano un gran bene alla Patria. Il disegno di legge sarà discusso in Senato dopoil 13 luglio. Guardiamo a san Giuseppe, a Maria e al Bambino e chiediamo loro con fervore di difendere la famiglia argentina in questo particolare momento. Ricordiamo ciò che Dio stesso disse al suo popolo in un momento di grande angoscia: ‘Questa guerra non è vostra, ma di Dio’.Che ci soccorrano, difendano e accompagnino in questa guerra di Dio. Grazie per quanto farete in questa lotta per la Patria. E per favore vi chiedo anche di pregare per me. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi conservi. Con affetto. Jorge Mario Bergoglio”.

Da allora la decisione di “parlare chiaro”, pur convinto che essendo una battaglia chiaramente “ideologica” spalleggiata da potenti lobby LGBT , il “popolo delle famiglie” l’avrebbe persa.

Ai vincitori l’avvertimento dello scrittore americano R. Washington Sockmann (1880-1970): “State attenti che le vittorie non portino il seme di future sconfitte” di cui tutti pagheremo pesantemente i danni come ben evidenziato nell’articolo in appendice

Gian Maria Comolli

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