Pillole di saggezza

Evoluzionismo o creazionismo?

La terra e l’uomo sono frutto di una biologia evolutiva oppure della creazione di Dio? Paolo.

Alcuni modelli cosmologici si propongono l’arduo compito di illustrare l’origine dell’universo e dell’uomo rispondendo a numerosi interrogativi: Come si è costituita la vita? Mediante la creazione diretta di Dio, oppure attraverso una legge iscritta nel cuore della materia? E l’uomo, quale genesi ha seguito? Due le tesi più conosciute: quella evoluzionista e quella creazionista.

La tesi evoluzionista che ebbe origine nel XIX secolo in un clima culturale caratterizzato dal positivismo, è il caposaldo della moderna biologia. Interpreta l’universo come l’effetto di un processo di sviluppo naturale. Padre dell’evoluzionismo fu C. Darwin (1809-1882), autore del trattato: «L’origine delle specie», nel quale illustrò che le specie viventi, compreso l’uomo, scaturirono l’una dall’altra; le più intricate dalle meno complesse, mediante processi di trasformazione innestati dal mutamento naturale.

A seguito di decenni di discussioni e di confronti, l’opinione attuale della Chiesa cattolica è riassunta da G. De Rosa: «Il “fatto” dell’evoluzione della vita sul pianeta terra – cioè il passaggio per evoluzione, vale a dire per trasformazione degli organismi gli uni negli altri, nel corso dei tempi geologici – sembra scientificamente accertato, tanto che oggi non si qualifica più l’evoluzione dei viventi come semplice “ipotesi”, che deve essere confermata o convalidata, ma si parla di “teoria dell’evoluzione biologica”» (L’origine dell’uomo. Evoluzione e creazione, Civiltà Cattolica, 2 aprile 2005). Rimane però carente, tra i ricercatori, la consonanza sulle spiegazioni delle cause e dei meccanismi.

La dottrina cattolica, consapevole della scorrettezza di fare asserire alla scienza o alla fede ciò che non possono affermare non rientrando nel loro orizzonte conoscitivo, ammette l’ipotesi evoluzionista, purché si attesti che l’uomo non è «un prodotto del caso» ma desiderato dal Creatore a sua immagine e somiglianza. Così si pronunciò il beato Giovanni Paolo II, il 22 ottobre 1996: «Nella sua enciclica Humani Generis (1950), il mio predecessore Pio XII aveva già affermato non esservi opposizione tra evoluzione e dottrina della fede purchè non si perdessero di vista alcuni punti fermi. Occorre definire bene il senso della Scrittura, scartando le interpretazioni indotte che le fanno dire ciò che non è nella sua intenzione di dire. La Humani Generis considera la teoria dell’evoluzione un’ipotesi seria. Dopo circa mezzo secolo, nuove conoscenze inducono a non considerarla più una mera ipotesi. E’ degno di nota che questa teoria si imposta all’attenzione dei ricercatori a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento a favore di questa teoria» (Seminario per il 60° anniversario della rifondazione della Pontificia Accademia delle Scienze).

La tesi creazionista, approvata per secoli, e oggi supportata dall’impressione che il procedere scientifico riporti continuamente a Dio, si fonda sul concetto teologico della creazione «dal nulla» e «nel tempo», affermando con queste espressioni la totale ed esclusiva subordinazione dell’Universo dal Dio creatore, come dichiarato nel credo Niceo-Costantinopolitano: «Credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra».

Dunque, per questo modello, l’universo e l’uomo sono doni della libera iniziativa di Dio; nulla preesisteva a tale atto, neppure l’uomo, che in forza della peculiarità spirituale che lo caratterizza, non può derivare da esseri inferiori. Anche l’evoluzione cosmica e biologica si sono sviluppate seguendo un disegno superiore. Per questo, il Catechismo della Chiesa Cattolica, afferma: «Noi crediamo che il mondo è stato creato da Dio secondo la sua sapienza. Non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso» (295). «La creazione è destinata, indirizzata all’uomo, immagine di Dio (…). La creazione, infatti, è voluta da Dio come un dono fatto all’uomo, come un’eredità a lui destinata ed affidata» (296).

Dunque, la Chiesa cattolica, malgrado i «distinguo» evidenziati, non esclude l’evoluzionismo mentre la tesi creazionista ha destato ideologiche e strumentali polemiche nei fautori più radicali ed intolleranti dell’evoluzionismo, riconoscibili nella posizione del Parlamento Europeo del 4 ottobre 2007. «L’Assemblea Parlamentare è preoccupata per i possibili effetti deleteri della diffusione delle teorie creazioniste nell’ambito del nostro sistema d’istruzione e intorno alle conseguenze che potrebbero avere per le nostre democrazie. Se non stiamo attenti, il creazionismo potrebbe diventare una minaccia per i diritti umani, che per il Consiglio d’Europa costituiscono una questione chiave» (Risoluzione 1580). Il Parlamento Europeo condizionò, inopportunamente, una discussione scientifica, filosofica e teologica.

Vorrei rilevare, infine, che alcuni fautori dell’evoluzionismo, senza rinnegare il loro pensiero, si convertirono al cristianesimo abbandonando l’ateismo.

A. Russel Wallace (1823-1913), naturalista e biogeografo gallese, considerato da Darwin il confondatore della teoria dell’evoluzione, approdò alla fede mediante gli studi di naturalista presso la Royal Society, e scrisse alcuni testi sull’anima.

R. Flew, docente di filosofia all’Università di Reading (Gran Bretagna), che per l’intera carriera accademica sostenne come follia irrazionale ed offesa all’uomo ragionevole l’esistenza di un Essere Superiore o l’immagine del Dio creatore rivelato dalla bibbia, modificò inaspettatamente la sua opinione.Dalla nota dell’Associated Press del 9 dicembre 2004, apprendiamo: «In un simposio sponsorizzato dall’Università di New York, il professor R. Flew ha dichiarato che gli sviluppi della scienza moderna lo hanno condotto a convincersi dell’intervento di una Mente Intelligente nella creazione del mondo».

A. Gray (1810-1888), il maggiore darwinista americano, medico e botanico; C. Lyell (1797-1875) geologo scozzese, amico personale di Darwin e F. W. Herschel (1738-1822), astronomo e fisico britannico, furono credenti rifiutando le interpretazioni ideologiche dell’evoluzionismo.

La Chiesa cattolica riconosce la teoria evoluzionista; la rifiuta tuttavia nell’ interpretazione che mostra la creazione unicamente come un processo casuale, perché «noi non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzionismo. Ciascuno di noi è frutto di un pensiero di Dio» (Benedetto XVI, 24 aprile 2005). «Nell’apparizione dell’uomo, il processo evolutivo si è incontrato, per così dire, con l’atto divino creativo dell’anima umana. Come ciò sia avvenuto è impossibile dirlo, trattandosi di un atto propriamente divino e trascendente che va, quindi, al di là di quanto la scienza e la ragione possano percepire. Mostra tuttavia un fatto molto importante: che tra evoluzione e creazione non c’è né contrasto né opposizione» (L’origine dell’uomo. Evoluzione e creazione, op. cit.).

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