Nella guerra alla povertà, arriva la prima “farmacia di strada” a Roma

By 12 Ottobre 2019Testimoni

Inaugurata a Trastevere, in via della Lungara 141, a due passi dal carcere di Regina Coeli, da Medicina Solidale che nei locali dei Volontari del carcere già gestisce l’ambulatorio S. Francesco per gli ultimi della città. In un anno di sperimentazione donati dalle aziende farmaceutiche, attraverso il Banco Farmaceutico, 88mila euro di medicine per 15 mila malati

“Siamo in guerra contro la povertà. A Tor Bella Monaca abbiamo visitato dei bambini che avevano le piaghe perché da mesi dormono in un furgone e non possono lavarsi. Abbiamo malati di diabete senza insulina e malati di tumore senza antidolorifici, come il senzatetto che è morto al Colonnato pochi giorni fa”. Lucia Ercoli, presidente di Medicina Solidale, l’associazione di medici volontari che gestisce 6 ambulatori di strada per gli emarginati di Roma, con il supporto dell’Elemosineria Apostolica, traccia un piccolo bollettino di guerra, nel giorno nel quale inaugura, insieme a Assogenerici, Banco Farmaceutico e Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, la prima “farmacia di strada”.

Sei ambulatori di strada sostenuti dall’Elemosineria del Papa

Il nuovo servizio, attivo per ora il sabato dalle 9 alle 13.30, ma che presto verrà ampliato, è ospitato nell’ambulatorio di strada di Trastevere, in via della Lungara 141/a, nella sede della Vo.Re.Co, i volontari del carcere di Regina Coeli, guidati da padre Vittorio Trani, il francescano conventuale cappellano della casa di reclusione. Il progetto sperimentale che ha portato all’inaugurazione ha visto consegnare in un anno quasi 9mila confezioni di medicinali, per un valore di 88mila euro, a persone svantaggiate ed escluse dall’assistenza sanitaria. Soprattutto analgesici, antipiretici, antipertensivi e gastrointestinali, ma anche medicinali per cure farmacologiche prolungate.

“Così possiamo curare bene chi visitiamo negli ambulatori”

“Il Servizio Sanitario Nazionale fa tanto, ma non basta – prosegue Ercoli –  perché non si possono dimettere persone dagli ospedali con una prescrizione di farmaci, sapendo che non potranno mai pagarli. E’ contrario alla Costituzione italiana, è come far vedere acqua a chi ha sete e non dissetarlo”. Per supplire a queste carenze, è nato il progetto “Farmacia di Strada”, come ci spiega Chiara Cedola, giovane medico volontario di Medicina Solidale.

Intervista a Chiara Cedola (Medicina Solidale)

  1. – La farmacia di strada nasce dall’esigenza di poter completare un percorso diagnostico, e quindi terapeutico, per i pazienti degli ambulatori di strada della Medicina Solidale. Perché purtroppo molte volte ci siamo trovati a dove effettuare diagnosi e però non poter distribuire una terapia adeguata ai pazienti che accedevano ai nostri ambulatori a bassa soglia di accesso. Così invece potremo evadere anche le richieste di pazienti che necessitano di terapie farmacologiche complesse per un periodo lungo di tempo. Come diabetici, pazienti con ipertensione arteriosa, chi prende antiaggreganti e betabloccanti, e magari tutte queste molecole insieme. Quindi parliamo di 5-6 compresse giornaliere, magari anche per tutta la vita.

E’ quindi un ampliamento del servizio dei vostri ambulatori di strada?

  1. – Sì, e grazie all’unione di queste forze riusciremo a garantire tutte le cure necessarie ai pazienti che accedono all’ambulatorio donato da Papa Francesco, grazie all’elemosiniera cardinale Krajewski. Io sono stata qui un anno e mezzo per preparare la mia tesi di laurea e ho toccato con mano i problemi delle fasce più vulnerabili della popolazione, che non si può permettere nemmeno una tachipirina.

Che bilancio si può fare dell’esperienza degli ambulatori di strada?

  1. – Siamo decisamente un punto di riferimento per queste persone, perché sanno, che avendo un ambulatorio a bassa soglia di accesso possono entrare e avere delle cure così come sono. Se sono senza fissa dimora con i loro borsoni, con i loro carrelli, con i loro vestiti ed effetti personali che si portano in giro per Roma. Noi accogliamo tutti, facciamo diagnosi a tutti e, adesso lo poso dire, curiamo tutti.

Quante persone assistite?

  1. – Nei sei ambulatori che abbiamo aperti a Roma transitano ogni giorno 40 – 50 persone, ma sono quasi 15 mila le persone che si appoggiano al nostro servizio. Abbiamo ambulatori attivi tutti i giorni, sabato compreso, a Tor Bella Monaca, qui in via della Lungara, sotto il colonnato di San Pietro, nel quale è possibile effettuare visite specialistiche, perché abbiamo il cardiologo, il chirurgo vascolare, la ginecologa, la senologa, il pediatra. I nostri pazienti sono vari, immigrati irregolari ma anche tantissimi italiani senza fissa dimora o che versano in condizioni di estrema povertà.

Lei è un medico giovane, ma anche per i più anziani ed esperti è un esperienza nuova, quella di visitare gratuitamente chi non può pagarsi una visita…

  1. – Sì, è un’esperienza nuova, ma sono certa che quello che ricevono in cambio, vale mille visite a pagamento. Non c’è paragone con quello che ricevono in termini di umanità, rispetto alla visita in uno studio privato.

Il farmacista: qui viene chi è rifiutato dalle farmacie “normali”

Il farmacista di Medicina Solidale Luca Pagano Mariano,  sottolinea che “qui vengono le persone cacciate dalle farmacie perchè non possono pagare i farmaci per curarsi. La dottoressa Ercoli e le sue collaboratrici e collaboratori sono angeli che mettono le mani sulle ferite aperte, che puzzano, in una vera trincea in prima linea. Questa non è una vera farmacia, e io devo solo fare attenzione alle buone condizioni dei medicinali e alla loro scadenza”.

Banco Farmaceutico: così le aziende donano i farmaci indispensabili

Sergio Daniotti, presidente del Banco Farmaceutico, interviene per sottolineare che “noi siamo un po’ il ponte tra l’industria farmaceutica e gli enti di prossimità ai poveri e gli enti caritativi. Questo progetto ci è piaciuto molto perché possiamo chiedere in modo specifico alle aziende i farmaci di cui c’è bisogno in quel momento in queste realtà, come questa che viene aperta oggi che assistono i bisognosi. Noi non chiediamo più alle aziende di donarci quello che non vogliono sprecare, come di solito facciamo, ma chiediamo invece di fare un dono specifico per delle persone che hanno bisogno. Pensiamo che questo sia un modo per “fare bene il bene” come ci invita a fare anche Papa Francesco, quindi in modo corretto e preciso, come facciamo per gli antidiabetici o antidolorifici importanti, per pazienti oncologici”.

Un’esperienza da estendere, per “fare bene il bene”

“Così chiediamo alle aziende di donarci anche farmaci importanti e costosi, che vengono donati in quantità limitate – spiega ancora Daniotti – Nella giornata di raccolta raccogliamo soprattutto farmaci da banco, quelli per i quali non è necessaria la prescrizione medica e sono anche quelli importanti, perché se uno ha dolore ha bisogno di qualcosa contro il dolore. Però gli antidiabetici o antidolorifici importanti, per pazienti oncologici non possiamo chiedere una donazione a quantità, le chiediamo in modo preciso, in base al fabbisogno di ogni farmacia di strada. Ci piacerebbe estenderla questa esperienza, perché sarebbe un modo per rispondere in maniera precisa”. Il bilancio dell’anno di sperimentazione, tracciato dal Banco Farmaceutico, parla di 7500 confezioni di farmaci, per un valore di quasi 67mila euro, donate da aziende aderenti ad Assogenerici, e 1566 offerte da altre aziende che collaborano col Banco, per altri 22mila euro.

Padre Trani: io, il giovane africano e l’iniezione di insulina

A fare gli onori di casa padre Vittorio Trani, dal 1978 cappellano di Regina Coeli che appena insediato ha fondato Vo.Re.Co, l’associazione di volontari del carcere che gestiscono il centro di accoglienza di via della Lungara, e il dormitorio con colazione e cena per 20-30 persone in via San Francesco di Sales, 1/G. Quella della Farmacia di strada, commenta, “è un’iniziativa importantissima per le persone che vivono in mezzo alla strada, che possono essere aiutate in una situazione come quella della malattia, per avere un aiuto che viene dal cuore e dalla generosità”. “Noi come Vo.Re.Co. – prosegue il presidente – siamo partiti per essere un punto di appoggio per ex detenuti di Regina Coeli, ma poi, piano piano, siamo diventati un po’ un punto di riferimento per tutte le persone che sul territorio hanno precarietà e difficoltà. In questo periodo c’è un ragazzo africano che deve fare ogni giorno un ‘iniezione per tenere il sangue al livello giusto di glicemia. Tante volte si trova senza risorse e a qualsiasi ora mi raggiunge per poter essere aiutato”.

L’impegno di aziende farmaceutiche e farmacisti

Al taglio del nastro è presente anche Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici, che sottolinea: “Noi da anni collaboriamo con il Banco Farmaceutico, e anche con la Caritas per la donazione dei farmaci, e ci adoperiamo affinché le aziende mandino in dono i farmaci necessari soprattutto per le patologie acute, ai pazienti che ne hanno bisogno. Speriamo di allargare questo tipo di iniziative, che trova l’aiuto di farmacisti e medici volontari”.  Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, ricorda la forte partecipazione dei farmacisti alla Giornata di raccolta del farmaco promossa del Banco Farmaceutico, e la costante crescita del ruolo dell’Associazione Farmacisti Volontari all’interno della Protezione civile.

Alessandro Di Bussolo

17 settembre 2019

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-09/medicina-solidale-farmacia-strada-via-lungara-roma-banco.html