Rampini boccia l’alleanza “anti-Trump” UE-Cina, definendola illusoria e pericolosa per una UE ormai fuori dalla realtà.
Spuntano i Fratelli Musulmani attorno al progetto EuQu, che rientra nel programma Eccellenza Scientifica e riceve 10 milioni dall’UE. Un decisivo passo avanti, non per l’innovazione ma per l’islam.
L’altro — l’ebreo, la donna, la società, il sistema del potere, il messicano, l’ucraino, il palestinese, il migrante, l’omosessuale, lo straniero — è sempre il colpevole di tutto. Si tratta di una attitudine proiettiva oggi divenuta follemente pervasiva nella vita pubblica. La vita collettiva nel nostro tempo appare infestata dalla presenza pervasiva della paranoia.
L’illusione della meritocrazia ci convince che il successo sia possibile per tutti. La scelta dei “migliori” non è equa, ma si basa su un concetto soggettivo. Chi perde non è stato abbastanza bravo, invece chi eccelle se l’è guadagnato.
È stato da poco pubblicato il terzo volume de Le serate di San Pietroburgo, oggi, collana di saggistica ideata e curata dal giornalista e saggista Giuseppe Brienza, uomo di comunicazione e di pensiero. Questo libro, così come quelli che lo hanno preceduto, raccoglie scritti di numerosi collaboratori comparsi nella terza pagina del periodico Il Corriere del Sud nel corso degli ultimi tre anni, con la Presentazione del filosofo francese Alain de Benoist.
Sono sempre di più gli uomini di mezz’età a sentirsi soli e senza punti di riferimento.
Sta facendo discutere la decisione dell’Istat di introdurre un codice ATECO per quelle che da molta stampa progressista sono definite “sex worker”, ma che in realtà sono le persone che compiono “attività” – se così le si vuole, con una forzatura, definire – nell’ambito della prostituzione.
Che cos’è l’amore? È un sentimento che a parole tutti conoscono, a cui ciascuno anela. Nessun elemento della nostra vita è più nutriente e sostanzioso. La nostra natura umana, relazionale, fa di questa dimensione la più alta espressione degli scambi sociali e dei legami fra esseri umani. La forza dell’amore, inteso nelle sue più ampie accezioni, dà senso alla vita, è motivazione suprema, circonda ogni ambito dell’esistenza: coppia, famiglia, amicizia, lavoro. Siamo, dunque, di fronte a un tema enorme, ricchissimo di sfaccettature, che richiede, proprio per questo, infinita prudenza.
Il male è sempre caratterizzato dalla necessità di imitazione del bene ma è sempre «scimmia di Dio». E’ stato così anche per la propaganda.
E’ interessante analizzare la nascita e l’uso del termine propaganda, per capire anche alcune evoluzioni della nostra società. Il termine propaganda significa oggi, nel linguaggio comune, una azione volta a raccontare qualcosa, spesso senza contradditorio, al fine di convincere qualcuno, a prescindere dalla verità della narrazione.
Un video osceno ha fatto il giro del web ed è subito diventato virale sui social. Un ragazzo, un immigrato di origini africane, si è fatto riprendere da un amico accanto a una macchina della polizia. Poi si è fatto puntare la telecamere sul viso e si è diretto al segretario della Lega Matteo Salvini e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nelle sue parole c’è tutto: disprezzo per le leggi italiane, convinzione di impunità e tipica considerazione della donna che in tanti purtroppo sembrano avere.