La Regione Puglia offre alle contribuenti (sotto i 30.000 euro di Isee) la tecnica del congelamento degli ovociti per motivi non di salute, ma sentimentali o di carriera. È il social freezing, una misura socialmente e moralmente devastante.
Recentemente è stato pubblicato un libro dal titolo: “Diritto di nascere. La legge 194: storia e prospettive”. Il testo, scritto sotto forma di dialogo e intervista, ripercorre il dibattito sul tema dell’aborto da poco prima dell’entrata in vigore della legge 194 del 22 maggio 1978, al dibattito vivo e necessario ancora oggi sulla vita umana stessa, dal compimento alla fine dei propri giorni.
Come dimostra anche il recente caso del bambino trovato morto a Bari, se le Culle per la Vita non vengono integrate nel Sistema Sanitario Nazionale restano esposte a gravissimi rischi di malfunzionamento e scarsa sicurezza per i bimbi se non proprio di commercio di bambini stessi, non essendo essi registrati all’anagrafe.
«In nome della logica dello scarto, in cui l’essere umano si fa onnipotente, la vita nascente è sacrificata mediante la pratica omicida dell’aborto. L’aborto sopprime la vita dei bambini e recide la fonte della speranza di tutta la società». Sono chiare e inequivocabili le parole pronunciate da Papa Francesco.
E’ una misura di civiltà e buon senso che dà alle donne una valida alternativa di vita, anziché costringerle alla sola strada dell’aborto quando difronte ad una gravidanza inaspettata.
I figli si acquistano?
«Ancora oggi, dopo più di dieci anni, posso affermare con certezza che il giorno dopo il mio aborto è stato uno dei più belli della mia vita». Lo afferma Gilda Sportiello, parlamentare napoletana, in quota Movimento 5 stelle.
Il presidente della Commissione episcopale per la Famiglia, i Giovani e la Vita: ogni bambino che arriva mette in moto energie tali da renderlo la forma più tangibile di speranza.
Un libro ricostruisce il clima degli anni in cui venne approvata in Italia la legge sull’aborto e offre indicazioni per un impegno a difesa della vita.
“Easing surrogacy is the mother of all mistakes”, ovvero: promuovere l’utero in affitto è l’errore più grande. Un titolo eloquente quello dell’inchiesta condotta dalla giornalista Janice Turner e pubblicata da The Times.