È il risultato di anni di cultura woke e di deliri gender che si sono spinti sempre più in là fino a mettere in discussione le differenze naturali tra uomini e donne.
Le donne trans non sono considerate “donne” nella legge sulle pari opportunità del Regno Unito.
La sentenza della Corte Suprema britannica del 16 aprile 2025 stabilisce che, a livello legale, è da considerarsi donna solo chi è nata biologicamente femmina, escludendo le persone transgender pur in possesso di certificati di riconoscimento di genere.
Nelle scuole primarie, nella provincia di Asti, è stato distribuito un libro a fumetti intitolato “Perché hai due papà”, che affronta il tema delle famiglie omogenitoriali e della gestazione per altri. La notizia è stata rilanciata dal deputato Rossano Sasso, capogruppo della Lega in commissione Scienza, Cultura e Istruzione della Camera, che ha raccolto le segnalazioni di numerosi genitori preoccupati. Secondo Sasso, il volume veicolerebbe “un messaggio molto chiaro: è giusto e bello che due uomini possano avere un figlio, comprandolo da una donna”. Il parlamentare sottolinea come la distribuzione del libro da parte degli insegnanti, figure di riferimento per i bambini, rappresenti un rischio di “indottrinamento gender”.
Svolta Orban in Ungheria: passa emendamento che modifica Costituzione su gender, woke e sovranità. “Esistono solo due generi, maschio e femmina”.
Le sentenze non hanno il potere di cambiare la realtà dei fatti: i genitori di un bambino possono essere solo un padre e una madre perché, al di là di qualsiasi sperimentazione sociale arcobaleno tramite utero in affitto e procreazione artificiale, nessuno nasce da due padri o due madri. I giudici continuano ad avallare una mutazione ideologica della società totalmente scollegata dalla realtà, che purtroppo danneggerà i più fragili e indifesi perché un bambino non ha la forza di difendere il suo stesso diritto a una madre e un padre.
È gravissimo che il Comune di Roma continui ad obbligare maestri e formatori dei nidi e delle scuole dell’infanzia a seguire corsi di presunto aggiornamento gestiti da associazioni Lgbt e trans-femministe come “Scosse” e “Famiglie Arcobaleno”.
Dopo la clamorosa batosta al botteghino di Biancaneve – film attesissimo e già ironicamente definito da alcuni «il flop più grande del reame» -, e dopo l’altrettanto clamorosa notizia dello stop ai lavori per il remake di Rapunzel (proprio a seguito del flop di “SnowWhite”), le cattive notizie per Disney non sono finite. Risale ad alcuni giorni fa, infatti, la notizia secondo cui la celebre casa di produzione di contenuti per bambini sarebbe sotto inchiesta da parte della Federal Communications Commission (Fcc), l’ente governativo statunitense incaricato di regolamentare le comunicazioni via radio, televisione, satellite, cavo e Internet negli Stati Uniti.
La legge che vieta di chiedere aiuto per cambiare orientamento sessuale o identità di genere mina la libertà religiosa e di espressione. «L’insegnamento religioso o la preghiera potrebbero diventare illegali».
Certe attività sono usate come cavallo di Troia per introdurre l’ideologia gender nelle scuole.