Altro che dibattito, in commissione i promotori della buona morte smantellano la bozza approvata alla Camera dei Comuni. Via la garanzia del giudice dell’Alta Corte, a rischio il criterio dei 6 mesi di vita: «Troppe tutele e perdite di tempo».
La condanna dell’eutanasia trova le sue motivazioni nella legge naturale e in una corretta filosofia della politica.
Nemmeno l’invocato carattere di cedevolezza legittima l’intervento regionale. Dalle sentenze della Corte, la materia è penale, su cui la competenza statale è esclusiva.
Nota della CEI sulla legge della Toscana sul suicidio assistito: “serve legge nazionale sul Fine vita, non si può anticipare la morte, tutelare la dignità”.
Credo che valga la pena di fare di tutto per sostenere chi è più fragile, lottando ogni giorno per ridare a tutti dignità. Sono convinto e desidero vivere con la ferma convinzione che l’uomo è la creatura più sublime che ci sia; che vale la pena impegnarsi per salvare ogni creatura umana, senza criteri economici.
Il costituzionalista: la legge della Toscana vorrebbe indicare solo una procedura ma si scontra con il principio indicato dalla stessa Consulta e finisce col fondare impropriamente un diritto.
L’intervento nella Giornata diocesana del Malato, dopo la legge toscana sul suicidio assistito: «amore e attenzione» risposte a un mondo che «considera inutile e senza senso» la vita fragile.
Uno dei punti cruciali in cui la legge toscana ha invaso le prerogative del Parlamento riguarda la fase della prestazione assistenziale al suicidio assistito. Su questo punto, occorre chiarire subito che la Corte costituzionale nella sentenza 242/2019 non ha dato alcuna indicazione.
Netta presa di posizione della Presidenza dei vescovi italiani sulla norma appena approvata in tema di suicidio assistito: «Non smarrire l’umanità». Il richiamo sulle cure palliative.
La proposta di legge, come noto, intende introdurre nella Regione un diritto all’erogazione di trattamenti di suicidio assistito, descritto come un diritto individuale e “inviolabile”, che “non può essere limitato, condizionato o assoggettato ad altre forme di controllo”. Per le prestazioni e i trattamenti di suicidio assistito è prevista la gratuità. L’art. 6 della proposta di legge contiene la clausola finale di invarianza: dalla legge non deriverebbero nuovi e maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Questo punto, però, meriterebbe un approfondimento specifico. Le procedure di suicidio assistito sarebbero a costo zero?