Le rilevazioni del Guttmacher Institute certificano che il numero degli aborti registrati nella prima metà del 2024 ha raggiunto quota 587mila, il 12% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di cifre che, se confermate nel semestre successivo, porteranno a un nuovo record dopo quello segnato nel 2023 quando ne vennero contati oltre un milione.
Si tratta di un atto amministrativo di 23 pagine con cui l’Emilia Romagna ha dato il via libera all’aborto farmacologico – ma sarebbe meglio dire chimico, dato che «farmacologico» fa pensare ad una cura, ma la gravidanza non è affatto una malattia – a domicilio.
«Sono stata comprata e venduta. Tutte le formule per abbellire la cosa non servono a nulla». Queste le parole pronunciate da Jessica Kern, nata da utero in affitto, che testimoniano che il bambino è la prima e principale vittima di tale prassi, oltre che esserlo le stesse donne, il cui corpo viene usato ad uso e consumo, come delle vere e proprie schiave, per i desideri di avere figli a tutti i costi da parte di altre persone.
Dall’1 gennaio di quest’anno la fecondazione artificiale fa parte dei Livelli essenziali di assistenza, perciò i suoi costi ricadranno su tutti i contribuenti. Ma la Pma offende la dignità della persona; e i suoi danni, per donne e bambini, sono ben documentati.
Da pochi giorni, ovvero dal 1° gennaio, la procreazione medicalmente assistita (Pma) rientra ufficialmente nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Pertanto tutte le regioni sono obbligate a fornire gratuitamente previo pagamento del solo costo del ticket tutti i servizi medico-clinici relativi alla Fivet e alle altre tecniche di fecondazione artificiale
DISASTRI SU DISASTRI.
La Rivoluzione Sessuale prometteva in modo seducente tutto il sesso che volevamo senza che nessuno si facesse male. E tuttavia la Rivoluzione ci ha portato: (leggi l’articolo)
Il 40% dei bambini cui le diagnosi prenatali non danno chance di vita, e dei quali si consiglia l’aborto, ora sono in braccio ai loro genitori. Andrea Celeste e Francesco raccontano come è possibile.
Un alto funzionario americano denuncia che il governo degli Stati Uniti sta facendo pressioni sulla Sierra Leone perché approvi una legge pro aborto, pena la mancata erogazione di aiuti. L’ente interessato nega, ma non sarebbe il primo ricatto simile. La fretta del presidente Maada Bio.
Il Parlamento Europeo, lo scorso giovedì 19 dicembre, ha approvato una Relazione contenente le raccomandazioni destinate al Consiglio in merito alle priorità dell’Unione Europea e in vista della 69esima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile. Un voto dai risvolti gravi e pericolosi, poiché non solo promuove ancora una volta l’aborto e l’Agenda Lgbtqia+, ma è anche un vero e proprio attacco diretto alle associazioni pro life e pro family.
Continua tuttora ad esserci dei “moderni Erode” e dunque dei nuovi bambini innocenti massacrati, uccisi e condannati a morire.