Sono totalmente d’accordo con Emanuele; i ticket in sanità, il più delle volte sono profondamente ingiusti, soprattutto quando interessano famiglie numerose, malati cronici, anziani e persone fragili. Ma vorrei andare oltre, inquadrando il quesito nella logica dei diritti, dei doveri e del bene comune, tralasciando ogni fastidioso giudizio sui governi che hanno adottato i singoli provvedimenti.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati denuncia che milioni di persone sono a rischio per la diminuzione delle risorse. Il portavoce Filippo Ungaro: “Le donne e le ragazze in fuga sono esposte a stupri e abusi, mentre i bambini rischiano di finire vittime del lavoro minorile, della tratta o dei matrimoni precoci”.
Lo dimostra uno studio pubblicato su ‘Neurology’ che ha analizzato i dati di 6.781 persone con un’età media di 72 anni residenti in quattro comunità di Chicago.
Nel 2023 sono state circa 270mila le persone sostenute dai servizi Caritas. Don Marco Pagniello: “In aumento le famiglie italiane tra quelle più bisognose”.
Avvenire; «Ancora impoveriti», titolava il giornale cattolico. E, nell’occhiello: «L’ISTAT segnala come le famiglie abbiano redditi inferiori dell’8,7% rispetto a quello conseguiti nel 2007». Nel sommario sotto il titolo si leggeva che «un italiano su quattro è a rischio povertà», e che anche tra i lavoratori «il 20% guadagna troppo poco, il 10% è misero».
La problematica dell’immigrazione, argomento complesso e tortuoso, a volte è analizzata con pregiudizi che originano esasperazioni. Per oltrepassare la logica dell’emotivismo e del qualunquismo proporrò unicamente delle tracce di riflessione, lasciando al lettore le conclusioni.
Noi, vescovi in rappresentanza delle Conferenze Episcopali dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, riuniti per l’Assemblea Plenaria di Primavera 2025 della COMECE a Nemi (Italia), abbiamo adottato la seguente Dichiarazione.
Intervento del Segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin, in occasione della Assemblea Plenaria della COMECE.
La vera prosperità dell’Occidente e dell’Oriente è nel ricordo e nel rinnovamento delle rispettive radici culturali senza formalismi e senza associazioni nazionalistiche o strumentalizzazioni confessionali, è una apertura all’universale, senza radicalismi e senza sradicamenti. Il commento dell’imam Yahya Pallavicini, presidente Eulema, European muslim leaders council, invitato dal Parlamento Europeo per una riunione informale con i rappresentanti delle religioni nel quadro dei principi dell’articolo 17 presieduto dalla vice presidente del Parlamento Europeo, Antonella Sberna.
Le nuove tariffe doganali non sono solo una misura economica, ma anche un modo per esercitare pressione sui partner. Trump le usa infatti come strumento di negoziazione. Ed è proprio una negoziazione quella a cui dovrebbe mirare l’Europa. Conversazione con Valbona Zeneli, senior fellow presso Europe Center e la Transatlantic Security Initiative dell’Atlantic Council.