In una sessione di domande e risposte durante le commemorazioni del 50º anniversario del 3º Congresso dell’Opposizione Democratica, iniziato all’Università di Aveiro, uno studente ha chiesto a Rebelo de Sousa la sua opinione sull’approvazione della legge sull’eutanasia.
n una dichiarazione ufficiale, il presidente della Pontificia Accademia per la Vita torna sulle parole dette a Perugia a proposito del suicidio assistito. Si dice contrario alla pratica ma allo stesso tempo è favorevole a una norma che la depenalizzi. Ma questo significherebbe legittimare un male morale.
La Convenzione sul fine vita francese ha detto sì all’eutanasia e il presidente ha annunciato una legge entro il 2023. Sul Figaro lo scrittore attacca la «rivendicazione piagnucolosa di una “ultima libertà” che mi disgusta»
Accusato della morte di 9 anziani, tra il 2014 e 2018, con iniezioni di Propofol, un forte sedativo. E condannato in Corte d’assise a 15 anni e 7 mesi (il pm ne aveva chiesti 25)
A cinque anni dalla legge solo lo 0,4 per cento degli italiani ha depositato le Dat. Colpa della “disinformazione”, sostengono i Coscioni, che provano a invogliarci con un cartone animato. Ma perché se la gente non tifa nonno morto c’è un “problema”?
A 5 anni dall’introduzione solo lo 0,4% degli italiani ha depositato le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento). L’Associazione Luca Coscioni non si arrende ai fatti e affina le armi della propaganda per convincere il restante 99,6% di italiani che, evidentemente, non vogliono morire ma farsi curare.
Dopo quella del 2021, nuova bocciatura da parte del Tribunale costituzionale portoghese della legge sull’eutanasia voluta dalla coalizione di sinistra al governo. Ma è una vittoria a metà, perché i giudici chiedono ai parlamentari di chiarire l’ambito di applicazione del testo, senza escludere in linea di principio la falsa “dolce morte”.
Incertezze applicative, eccessi nell’interpretazione delle regole, dubbi sulle modalità di accesso: nei Paesi Bassi si cerca di chiarire i percorsi per l’eutanasia. E’ la “burocrazia della morte”