Intervista al prof. neurologo Gerardo Cesari, autore del libro: Il diritto di essere persona.
Regolamentazione inizio/fine vita: libertà vs. tutela. Vita bene supremo, non autodeterminazione assoluta. La Corte Costituzionale ribadisce il ruolo delle cure palliative, no al “dovere di morire”.
Perché è possibile e doveroso fare una legge che prevenga il suicidio assistito e assicuri la cura di chi soffre.
Com’è noto l’hospice è una struttura sanitaria destinata a ospitare i malati terminali, per somministrare loro le cure palliative. Comprensibile, dunque, che possano evocare mestizia e dolore in qualcuno. C’è, tuttavia, chi è riuscito a trasformare l’hospice in un luogo il più possibile di serenità e, in alcuni casi, con istanti di festa. Accade all’Universo Salute Opera Don Uva di Foggia
«Non si può mai perseguire il male, neanche se è minore rispetto a una situazione che si prospetta peggiore». «Affermare la bontà e la necessità delle cure palliative non significa aprire ad altri tipi di intervento». «La priorità della Chiesa è la formazione delle coscienze». Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo interviene nel dibattito sul suicidio assistito.
Un’introduzione all’evento “Libertà o abbandono? Il grande inganno del suicidio assistito”. Parla Antonio Brandi, presidente della Onlus Pro-Vita e Famiglia.
Il Consiglio regionale abruzzese ha bocciato un progetto di legge sul suicidio assistito. Per il consigliere D’Amico è una bocciatura assurda perché in Italia c’è già la legge 219. Un’argomentazione corretta, ma con premesse errate. Perché il problema all’origine è proprio quella legge.
Il direttore di un hospice pubblico dà voce ai pazienti che più soffrono e alle loro famiglie. E ricorda quali sono i veri diritti che servono ora, oscurati dalla campagna per il suicidio assistito.
L’ultima parola ai Lord, ma i margini sono ristretti. L’arcivescovo Sherrington: «Non perdiamo la speranza». Incerto il futuro degli hospice cattolici. Fronda tra i labour. Esclusi Scozia e Ulster.