BISOGNA RIMETTERE AL CENTRO LA PERSONA E I SUOI BISOGNI, ANCHE QUANDO LA VITA VOLGE AL TERMINE
La morte annunciata di Mario, a cui la Asl delle Marche ha concesso il via libera al primo suicidio medicalmente assistito del nostro Paese, è una
sconfitta di tutti
CHRISTOPHER NOLAN NASCE IN IRLANDA NEL 1965, TETRAPLEGICO. NESSUNO AVREBBE SCOMMESSO SU DI LUI, TRANNE SUA MADRE. IMPARÒ A SCRIVERE CON UN COMPUTER E DIVENNE UNO STRAORDINARIO SCRITTORE RACCONTANDO LA SUA DISABILITÀ CON GRANDE PROFONDITA’ E POESIA. UN INSEGNAMENTO OPPOSTO ALLA MENTALITÀ CHE CONSIDERA I DISABILI UN “PESO” DA FAR FUORI
Il farmaco non più usato nei bracci della morte dei penitenziari Usa individuato per consentire al tetraplegico di darsi la morte. Ancora molti i punti da chiarire, in atttesa della legge
Mario, 43 anni, tetraplegico, chiede da tempo il suicidio assistito. Ora il farmaco c’è e Mario ha detto di sentirsi “sollevato”
Nella Giornata del malato è stato tutto un titolare «trovato il farmaco», bastano venti grammi di Pentothal e il tetraplegico marchigiano «sarà libero». Ma quando ci ammazzavano i carcerati parlavamo di “barbarie”