In corso le audizioni sul provvedimento che legalizza la pratica per i malati terminali adulti. Le associazioni di anziani e disabili denunciano: «Siamo state deliberatamente escluse».
Dopo l’ok in Commissione al testo che legalizzerebbe la procedura di morte in strutture del Servizio sanitario pubblico, rinvio per l’esame in aula. In campo le associazioni laicali.
Se venisse approvata, sarebbe la prima legge regionale sul suicidio assistito adottata dal una regione italiana. Il rischio infatti c’è ed è concreto: la proposta di legge di iniziativa popolare, sul suicidio assistito, depositata dall’associazione Luca Coscioni nei consigli regionali di tutta Italia.
Suicidio assistito, “Ditelo sui tetti” contro il tentativo dell’Associazione Coscioni di introdurlo in Toscana male interpretando la Consulta.
In tutti i Paesi in cui è stata legalizzata l’eutanasia sui casi limite si è sempre verificata poi lo stesso graduale ampliamento dei limiti iniziali. Leggi alcuni esempi.
UNA VOLTA CHE IL GOVERNO HA IL POTERE DI UCCIDERE I SUOI CITTADINI, NESSUNO È AL SICURO.
Dopo l’ok in Commissione, va al voto in Consiglio regionale la proposta di legge che norma la morte assistita a cura del Servizio sanitario. “Ditelo sui tetti”: lo scarto dei fragili diventa un “bene”
Audizione presso il Senato della Repubblica Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale nell’ambito dell’esame dei disegni di legge nn. 65, 104, 124, 570 e 1083 (disposizioni in materia di morte medicalmente assistita). Intervento della Dott.ssa Giulia Bovassi. Bioeticista
Il quinto caso di suicidio assistito, quello di Vittoria a Treviso, pone domande sull’uso strumentale della difesa della libertà di coscienza.
Con 15.300 decessi in un anno la “Medical assistance in dying” (Maid) è diventata la causa di quasi il 5% delle morti totali dopo 8 anni di legge, con un aumento del 16%