Sarebbe ora di smettere di utilizzare questa parola, nel designare il contenuto dell’indulgenza.
Ogni anno a L’Aquila giungono migliaia di pellegrini per celebrare l’indulgenza della Perdonanza. Nel 1294 nel capoluogo d’Abruzzo, grazie a Celestino V e alla sua intuizione, con la Perdonanza si cominciava a sperimentare la grazia giubilare della misericordia. Iniziò proprio a L’Aquila quel cammino di fede e di spiritualità popolare che portò alla celebrazione del primo Giubileo della storia del 1300.
“Quando il cuore è chiuso diventa una pietra”, ha ricordato il Pontefice. L’auspicio del Giubileo 2025 è per un cammino di speranza che si nutra di amore e di pace. Nella consapevolezza delle proprie radici e con lo sguardo verso il futuro.
In “Time to be”, nuovo album del pianista e compositore milanese, l’invito a un ascolto più consapevole nell’era della velocità e della superficialità. Il 25 marzo il via al tour teatrale.
Segnato dal Concilio provinciale romano per la riforma della Chiesa, il 1725 ebbe i tratti di un pellegrinaggio caratterizzato da sobrietà e umiltà di cui diede prova lo stesso pontefice Benedetto XIII. Fu lui poi a canonizzare Luigi Gonzaga e un teologo e mistico che fu tra i massimi poeti di lingua spagnola: Giovanni della Croce.
In questo tempo sazio e disperato la speranza ci pare morta. Accade perché abbiamo scambiato la Speranza con le speranzuole mondane. Per paradosso la croce è l’unica possibilità rimasta alla speranza per mettere in scacco i fallimenti e le miserie che adombrano i nostri sguardi. Verso un Giubileo della Speranza.
Nell’anno giubilare, le comunità cattoliche del Paese, in particolare nel Punjab, hanno tra le priorità pastorali l’aiuto alle famiglie che lavorano nelle fabbriche di argilla. Il sostegno dei frati cappuccini ai più poveri.
GIOVANNI DI DIO, il rivoluzionario dell’assistenza ai malati e il prototipo dell’ “ospedale moderno”
San Giovanni di Dio, il fondatore dei Fatebenefratelli, mostrò al mondo un nuovo modello di sanità, di attenzione ai malati e ai bisognosi, nel quale ogni malato deve essere assistito con amore, guardando alla totalità della persona, con le sue necessità corporali e spirituali. Un modello fondato su Cristo.
Il pragmatismo dominante sgretola il cuore e induce la rassegnazione. Ma la Parola di Dio indica come vincere la trappola della paura.
Ci sono “talenti” che Dio, attraverso varie mediazioni umane (soprattutto la formazione e l’educazione), dona agli uomini perché tutti godano della bellezza. Musicisti, pittori, scultori, architetti, letterati…