“Oggi più che mai servirebbe uno spazio per la Santa Sede. Proprio perché tutti si armano per sedersi al tavolo dei negoziati, diventa tanto più importante il ruolo di un protagonista come quello della Santa Sede. Una diplomazia disarmata, indipendente perché non legata in alcun modo a patti politici paralleli e disinteressata a interessi economici. La Santa Sede è estranea a tutti questi equilibri. È un vero e autentico ricercatore di pace esterno e quindi, in teoria potrebbe giocare un ruolo di mediazione, di ragionevolezza”.
Disarmare le parole è il primo passo che Francesco vede necessario per riuscire a bonificare l’aria, per disarmare le menti e quindi disarmare la Terra.
Il Pontefice ha risposto a una lettera del direttore del Corriere della sera, parlando della sua condizione di persona fragile, condizione che gli permette di vedere ancora meglio quanto sia assurda la cultura della violenza. Secondo la pedagogista Luigina Mortari «quando ci prendiamo cura dell’altro realizziamo appieno la nostra umanità».
L’Arcivescovo Baturi: “il pellegrinaggio è la metafora dell’urgenza del cambiamento, della conversione, che è fatta di rinunce, di amore e di disponibilità a seguire la verità”.
Parlando con un gruppo dell’Associazione Tedesca della Terra Santa, il Patriarca Bartolomeo ritorna a parlare della divisione tra i cristiani e della speranza di unità.
In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti.
Dalle sorgenti ebraiche inizia il nostro viaggio guidato da Luigino Bruni dentro significato di un evento dal potenziale rivoluzionario: perché non siamo i “padroni” di nulla.
Pubblichiamo la prefazione che il cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha scritto al libro dal titolo “Liberiamo Moro dal caso Moro. L’eredità di un grande statista”, scritto dal quirinalista di Avvenire Angelo Picariello (Edizioni San Paolo 2025).
Due giorni seguendo i passi di sant’Ignazio di Loyola, Pellegrino di Speranza, che ci apre la strada per vivere un momento di meditazione e bellezza, in questo anno giubilare.
La Nazionale italiana in vista dell’appuntamento di metà giugno con l’Anno Santo dedicato agli sportivi, atleti e staff sono concordi: verrà celebrato ambito della vita “che racchiude tanti valori”