«Spiegheremo nelle parrocchie quanto è successo durante i lavori. Su alcuni temi è mancata una sintesi condivisa».
Roberta Vincini, Lucia Vantini, Nando Pagnoncelli e Pierpaolo Triani commentano l’esito inatteso ma fecondo della Seconda Assemblea sinodale: giorni di confronto critico, franco. Costruttivo.
La mozione votata dalla Seconda Assemblea sinodale: 854 votanti, con 835 favorevoli; 12 contrari; 7 astenuti.
Non è facile descrivere che cosa è stata, per chi vi ha preso parte, la Seconda assemblea nazionale del Cammino sinodale della Chiesa in Italia. Provo ad andare per ordine.
Molto, se non tutto, da rifare. La fase conclusiva del Cammino sinodale della Chiesa italiana – che doveva pronunciarsi sul testo delle 50 Proposizioni raccolte sotto il titolo «Perché la gioia sia piena» – è stata segnata non solo da un nulla di fatto, ma in buona sostanza da un rinvio del testo, giudicato da più parti deludenti, nonostante quello in esame fosse un documento di sintesi di ben quattro anni di lavoro della Chiesa italiana.
Conclusi i lavori in Aula Paolo VI, iniziati il 31 marzo scorso. Numerosi gli emendamenti proposti al documento finale dai 28 gruppi, motivo per il quale la pubblicazione è stata rimandata all’Assemblea del 25 ottobre prossimo. I partecipanti scrivono al Papa: “Una palestra di sinodalità che ci ha insegnato uno stile per il futuro”. Castellucci: necessari ripensamento globale e aggiustamento di alcune parti. Zuppi: un testo più profondo permetterà scelte profetiche.
Il cuore della dottrina luterana riposa sul modo di intendere la salvezza e, quindi, la giustificazione del peccatore. Per Lutero, esiste un insanabile conflitto tra grazia e merito, tra azione divina e libertà dell’uomo. Autorità della Chiesa, sola Scriptura e sacramenti: le altre deviazioni. Le “correzioni” di Melantone. E la dottrina cattolica.
La Porota è una delle tante figure che popolano la recente autobiografia di papa Francesco. E’ una ex prostituta che viveva nel quartiere dove abitavano i Bergoglio quando lui era un ragazzino. Saputo che Jorge Mario è diventato vescovo ausiliare, lo cerca telefonicamente, lo rintraccia e lo va a trovare. Vuole solo raccontargli di lei, e di sua sorella, un’altra ex prostituta, da tutti chiamata la Ciche.
Un papa in dialogo con la tradizionale vocazione sociale della barca di Pietro. Sono soprattutto i documenti dedicati dai suoi predecessori ai poveri, ai fragili, ai deboli, agli “invisibili” ad ispirare il Magistero di Francesco.
Si apre l’Assemblea della Pontificia Accademia per la Vita: Mons. Paglia ringrazia Papa Francesco, “con la malattia ci insegna a non scartare mai nessuno”.