Il coronavirus ha fatto emergere, nella tragedia, un lato bello dell’Italia, ma ha anche mostrato il peggio della burocrazia e del settore pubblico
La cosa più preoccupante di tutto questo periodo è l’incapacità di leggere quanto sta avvenendo alla luce di questo amore di Dio che ci chiama a sé, che chiede la nostra conversione, per il nostro bene. Desidera che rinunciamo agli idoli per abbracciare la Verità che, sola, può renderci liberi e felici. Invece, continuiamo a servire gli idoli e andare così sulla via della rovina.
Lancet ha ritirato lo studio pubblicato il 22 maggio che aveva rilevato un rischio di mortalità – di oltre il 35% – e di insorgenza di aritmie più elevato tra i pazienti COVID in trattamento con clorochina e idrossiclorochina e aveva spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a sospendere temporaneamente in via precauzionale diversi studi clinici sull’uso del farmaco anti-malarico. Successivamente l’OMS ha nuovamente autorizzato i test clinici sull’utilizzo dell’idrossiclorochina.
Non so quanti abbiano letto il libro di Robert E. Heinlein “La luna è una severa maestra”, che rappresenta uno dei capisaldi della letteratura fantascientifica mondiale, dove il motto delle colonie lunari è TANSTAAFL, l’acronimo di “there ain’t no such thing as a free lunch” che in italiano può essere reso con “non esistono pasti gratis”. Quando si sente, però, parlare di Recovery Fund e di sussidi a fondo perduto il primo pensiero deve sempre andare a questa massima.
La denuncia dell’associazione: la vita umana non è una merce. Webinar per tenere viva l’attenzione sul fenomeno svelato dalla vicenda dei bebè ordinati a un’azienda specializzata di Kiev.
Da anni stiamo assistendo ad un preoccupante “impoverimento” culturale della “classe dirigente” del nostro Paese; dai membri del Governo e del Parlamento per giungere ai sindaci e alle amministrazioni comunali. Riflettendo sulla tematica mi ritorna la nostalgia di alcuni “padri costituenti” e politici della Prima repubblica. Il loro segreto? L’abbondante formazione culturale che gli consentiva di leggere i “segni dei tempi”, attingendo al passato per programmare un futuro “a lungo termine”.
Nel primo capitolo Papa Francesco evidenzia “le calamità” che affliggono la terra dall’inquinamento ai cambiamenti climatici, dalla scarsità dell’acqua alla perdita delle biodiversità. Denuncia il deterioramento della qualità della vita umana e la degradazione sociale che si sta trasformando in un’accentuata “iniquità planetaria”. Le soluzioni potranno venire unicamente da una nuova organizzazione del mercato e da supportato da sagge leadership che propongano modifiche agli stili di vita, alla produzione e al consumo. Solo così fermeremo la “protesta della terra” per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei.
Il libro è l’autobiografia intellettuale del grande psichiatra, un racconto straordinario che mostra l’intreccio struggente tra la vita e il pensiero.