In tempo di epidemia l’agenda mondialista non si ferma, anzi rilancia. Purtroppo. Per l’Organizzazione mondiale della Sanità, agenzia speciale dell’Onu, non c’è infatti Coronavirus che tenga: l’aborto è irrinunciabile.
Non possiamo tacere un’immensa falla che sembra s’ingigantirsi con il trascorre dei giorni: la pessima comunicazione, che potrebbe in breve tempo causare esasperazioni nei singoli ma anche enormi problematiche nella gestione dell’ordine pubblico, poiché le informazioni diffuse in queste settimane non hanno tranquillizzato il cittadino ma trasmesso ansie, incertezze e confusioni.
Sette meditazioni per la Settimana Santa. Riflessioni intense per i momenti di dolore come il tempo attuale; sette tappe di liberazione e sublimazione, sull’esempio di Gesù.
Il film racconta le ultime ore di vita di Cristo, dalla cattura alla crocifissione, passando per una straziante, interminabile, commovente flagellazione.
Lo scorso 12 marzo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) si è pronunciata su due casi molti simili che interessano l’obiezione di coscienza in relazione alle pratiche abortive, negando alle ricorrenti, in entrambi i casi, tale diritto. Una decisione presa poi non avvalendosi della formula della sentenza bensì con “decisione di irricevibilità” – in tal modo non è possibile far ricorso – e assunta da una Commissione composta solo da tre membri: si adotta un organico così ridotto quando le questioni non sono molto complesse.
“La musica come via per uscire dall’isolamento forzato di questi giorni”. La storia dell’iniziativa della rivista Quinte Parallele, una serie di concerti di musica classica visibili direttamente da casa attraverso i canali social.
Il parroco esce con il Crocifisso miracoloso e viene multato. E per giunta il sindaco gli intima una quarantena forzata di 14 giorni. La storia ha dell’incredibile, ma non è altro che la naturale prosecuzione delle limitazioni arbitrarie scaturite durante l’emergenza Covid 19 da un’applicazione letterale dei decreti governativi che limitano pesantemente la libertà di culto. Quando abbiamo commentato il chiarimento che il Viminale ha mandato alla Cei, avevamo ipotizzato che di questo passo, non avendo riconosciuto cittadinanza al diritto di culto, sarebbe stata sanzionata qualunque tipo di manifestazione religiosa anche se fatta da un solo sacerdote. A Giulianova hanno multato il sindaco che, nell’esercizio delle sue funzioni e in fascia tricolore aveva consacrato la città alla Madonna. Ma a Rocca Imperiale, provincia di Cosenza, è stato fatto di peggio tanto che è lecito pensare a questo punto dove finisca il confine tra l’anarchia “questurile” e la vera e propria persecuzione.
È salito a 77 il numero dei medici deceduti, ad oltre 10mila quello degli operatori sanitari contagiati ed ammalati a causa del Coronavirus, e la cifra è destinata ad aumentare, sommandosi all’ elenco di una strage nazionale che sembra non avere fine. I medici ancora esenti dall’ infezione virale sono disorientati ed hanno paura, paura di sbagliare, paura di essere infettati e di non farcela ad andare avanti nelle condizioni in cui si trovano, con ritmi impossibili da reggere, dettati da un’ emergenza inaspettata e ingannevole, di cui nessuno conosce la durata e al cui cospetto non ci sono strumenti considerati sicuri per proteggersi e difendersi…
«Ci vediamo di là». Così è morto di Covid don Cirillo Longo, 95 anni, fondatore del Centro Don Orione di Bergamo. L’ultima foto lo mostra con il respiratore sul volto e il rosario sulla spalla – come i braccianti una volta portavano la zappa, nel rientrare a casa, la sera.
Un cardinale contro il Partito Comunista Cinese: monsignor Charles Bo, arcivescovo di Yangon accusa il regime comunista di Pechino di aver mentito all’origine dell’epidemia, peggiorando la sua diffusione. Accusa confermata anche dall’intelligence americana. E corroborata dalla scomparsa di molti testimoni scomodi, fra cui la dottoressa Ai Fen.