PROVITA&FAMIGLIA – Unar: bando per progetti di persone transgender, al macero l’art. 3 della Costituzione

By 21 Luglio 2020Gender

Sul sito dell’Unar, ultimamente è apparso un avviso pubblico per “la selezione ed il finanziamento di progetti di accompagnamento all’auto imprenditorialità o alla creazione di nuove imprese per persone transgender” e il termine massimo di presentazione è il 10 settembre 2020. Dunque si tratta di una cosa recentissima.

Perché segnaliamo questo bando? Per diversi motivi: innanzitutto per mettere in evidenza che, contrariamente alla pressante campagna mediatica con cui, in questo periodo, si presenta il ddl omofobia come un’emergenza e una necessità assoluta, per prevenire e combattere le discriminazioni, in realtà, c’è già “chi ci pensa”. In particolare, come ben sappiamo esiste l’Unar e ci preme sottolineare in questa sede, cosa sia questo ufficio: come si legge sul loro sito istituzionale “L’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, brevemente denominato UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, è l’ufficio deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità.”

Una sorta di osservatorio, all’interno del Dipartimento per le pari opportunità, dunque, che si occupa di accogliere le segnalazioni inerenti ai casi di discriminazione e, non solo, un ufficio da cui spesso partono bandi pubblici rivolti direttamente alle suddette categorie discriminate.

Ma c’è un “ma”, un curioso cortocircuito: se, com’è giusto, bisogna combattere le discriminazioni, perché crearne delle altre? Cosa vogliamo dire? Vogliamo dire che è quantomeno singolare, come in questo caso, che si crei un bando su misura, per una determinata categoria, basata su un determinato orientamento di genere, escludendo matematicamente tutte le altre categorie. Ma l’art. 3 della Costituzione non recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali?” Come si coniuga dunque questa precisa scelta dell’Unar con i dettami costituzionali?

Non solo, si paventa tanto, nonostante già un’ampia predisposizione da parte del governo verso i cittadini LGBT, la necessità del ddl Zan e a questo punto ci chiediamo: cosa succederà se qualcuno che si senta discriminato, in quanto escluso a priori, da bandi simili, osi alzare la voce per rivendicare anche i propri diritti? Che fine farà? Verrà anche imbavagliato per legge? Ai posteri l’ardua sentenza.

21/07/2020

Manuela Antonacci

https://www.provitaefamiglia.it/blog/unar-bando-per-progetti-di-persone-transgender-al-macero-lart-3-della-costituzione