«Perché, invece di curarmi, continuate a propormi di morire con l’eutanasia?»

Roger Foley,  canadese di 42 anni, è affetto da atassia cerebellare, una patologia neurodegenerativa  che sta lentamente compromettendo le sue funzioni vitali e che l’ha reso incapace di muoversi e nutrirsi in modo autonomo. Ricoverato da due anni presso il London Health Science Centre’s Victoria Hospital, a settembre la sanità pubblica non coprirà più il costo della sue cure nella struttura. A Foley rimangono dunque due opzioni: pagare più di 1.500 dollari al giorno per le cure,  cifra che non può permettersi, oppure «ricorrere gratuitamente al suicidio assistito. Ma io voglio vivere, non morire»

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