Comolli

2017: NON VAGHIAMO SENZA CURE E SENZA META

L’augurio per il nuovo anno ve lo trasmetto mediante un dipinto di Giovanni Segantini “Il castigo delle lussuriose” che è esposto  al Walker Art Gallery di Liverppol.

Giovanni Segantini (1858-1899) fu un esponente di punta del “divisionismo” (movimento pittorico  degli ultimi decenni del secolo XIX e consiste nella stesura di colori puri a piccole pennellate, spesso puntiformi, nell’intento di ottenere la massima luminosità).

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L’opera, dipinta nel 1891, può rappresentare una condizione esistenziale alquanto presente in molti nostri contemporanei, abitanti, come affermava il sociologo Z. Bauman di una “Società liquida”. Tanti vagano senza meta e senza cuore come oggetti smarriti e non come soggetti vivi, operanti e alla ricerca del “bene comune”.

Segantini rappresenta queste figure “incapaci di scegliere”: se lo facessero si sottrarrebbero  ad un gelido e triste destino  di “eterna sospensione”; potrebbero camminare in posizione eretta percorrendo un’esistenza responsabile e felice, ricca di valori, e orientata al bene, al buono e al virtuoso.

L’artista sembra dolersi di queste creature i cui splendidi capelli appaiono trasformati in ramaglie secche ed inerti che non conosceranno mai lo sbocciare della primavera. Invita ed esorta ciascuno di noi, mediante il candore della neve illuminata ancora dal sole e che riversa schegge di minuscole luci sui loro visi e sulle loro vesti, a “tornare tra noi”, ad impegnarci per costruire una società legale, onesta e solidale, ed accogliere la Vita in tutte sue forme di gioie e di dolori, di amarezze e di teneri abbracci…, ammirando lo splendore e la maestosità della natura e nutrendosi del sapore “dolce-amaro” della nostra umanità, ricordando che il bene vince sempre anche se in qualche mometo può apparire debole e nacosto.

Tornate tra noi”; l’apporto positivo di ogni cittadino, come ogni “critica costruttiva” nei confronti delle varie amministrazioni pubbliche o private è fondamentale affinchè ritrovino le motivazioni dei loro servizi: la centralità della persona e la risposta ai vari bisogni. Un suggerimento per il 2017:  quando subiamo ingiustizie, angherie o soprusi anche se autorizzati dalla normativa,  “gridiamolo dai tetti”; unicamente così difenderemo i più fragili e i cosidetti invisibili.

Buon Anno 2017.

29 dicembre 2016

2017: Non vaghiamo senza cuore e senza meta

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