Comolli

Due degli undici principi sulla materia, teorizzati dal ministro della Propaganda del III° Reich Joseph Goebbels, erano: «il principio dell’esagerazione e del travisamento», con «il trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave», ed «il principio di orchestrazione», cioè «limitare la propaganda a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto».

Negli ultimi due anni abbiamo più volte scoperto come atti di minaccia o violenza nei confronti di omosessuali, denunciati dalle associazioni Lgbt, corrispondono esattamente ai due principi sopraesposti e cioè un atto di omofobia inesistente trasformato in una orchestrazione corale di denuncia contro l’omofobia e la necessità di reprimerla anche con norme penali. Ecco il tipico esempio di come funziona questo meccanismo: sabato 14 maggio mattina, alle nove gli attivisti dal Gay Center di Roma annunciano sulle agenzie una conferenza stampa per stigmatizzare un’azione squadrista e intimidatoria che Forza Nuova avrebbe compiuto nella notte ai loro danni: per il Gay Center sono «metodi fascisti da condannare».

Meno di un’ora dopo il sottosegretario Ivan Scalfarotto decreta che il «vergognoso atto squadristico» è «certamente riflesso del livore e della rabbia impotente dei fascisti e degli oscurantisti, causato dal grande passo avanti compiuto dall’Italia con la legge sulle unioni civili» e quindi, sottolinea, «l’assoluta urgenza di riprendere il cammino (della sua legge) per contrastare anche i crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale». Alle 10,42 esce sulle agenzie la senatrice del Pd Monica Cirinnà parlando di «aggressione, atto vigliacco, no ai metodi del neo-nazismo», dichiara urgente l’approvazione di una legge sull’omofobia e auspica che «Roma, città medaglia d’oro della Resistenza non debba mai più subire offese così gravi che colpiscono tutti i cittadini».  LEGGI