Comolli

È l’opinione dell’ex direttore del Sisde Mario Mori, che sull’ipotesi di attentati in Italia dice: “Pericolo più basso che in altri Paesi”. Lancia però l’allarme sulla disattenzione della politica verso l’intelligence

Mentre l’opinione pubblica mondiale fa fatica ad elaborare il trauma seguito ai due attentati di Bruxelles, si rincorrono notizie sulla fuga degli attentatori rimasti in vita e si compie un vero e proprio stillicidio di analisi.

Sono in tanti coloro che, forse avvalendosi del senno di poi, pronunciano giudizi sfavorevoli sull’operato delle intelligence e delle polizie europee. Dinanzi ai corpi esanimi di oltre 30 civili, ennesime vittime del terrorismo penetrato nel cuore del Vecchio Continente, ci si interroga sui presunti errori commessi da chi dovrebbe tutelare la nostra sicurezza.

Ne abbiamo parlato con il generale Mario Mori. Ufficiale del Sid durante i difficili anni di piombo, tra i fondatori e già comandante del Ros nonché ex direttore del Sisde, Mori ha recentemente pubblicato Servizi e segreti. Introduzione allo studio dell’intelligence (ed. G-Risk, 2016), che traccia la storia dell’intelligence. italiana.      LEGGI L’INTERVISTA

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