Comolli

Il 1 luglio è entrato in vigore l’articolo n. 12 comma 6 del “Decreto Legge Balduzzi”vpubblicato sulla GU n. 214 (13 settembre 2012) riguardante la drastica riduzione dei Comitati Etici Italiani ad “un numero massimo di uno per milione di abitanti”, chevconcretamente è significata la riduzione dei 269 Comitati a circa 60. La Regione Lombardia ha già attuato tutto ciò riducendo i Comitati Etici da 64 a 11.
Con questa incomprensibile e gravissima decisione del Governo guidato da M.vMonti sono sparite le tutele della salute, degli interessi e della dignità del malato arruolato in una sperimentazione clinica, conquistate in decenni e si potrebbero rivivere drammaticivcasi del passato. Il “caso Talimonide”, farmaco sperimentato negli anni 70’ del XX secolo negli Stati Uniti e somministrato alle gravide che procurò la nascita di oltre duemilavbambini con handicap, docet!
La finalità del Comitato Etico della Ricerca clinica, è quella di difendere e di salvaguardare gli “interessi” del malato arruolato, come richiesto dalla Dichiarazione di Helsinki (cfr. art. n. 5) e da tutta la normativa mondiale, europea ed italiana. E questovavviene attraverso lo scrupoloso esame dei molteplici aspetti etici, scientifici, medici e giuridici che compongono una sperimentazione clinica.
Con un’impostazione che concentra tanto lavoro in poche persone, gli interessi delvsoggetto partecipante alla sperimentazione clinica prevarranno ancora su quelli della scienza, della società e soprattutto delle industrie farmaceutiche? G. Grob, ispettore della Food and Drug Administration (FDA), si chiede: “I molti protocolli da esaminare in una riunione non fanno correre il rischio di una valutazione portata avanti con poca attenzione e con superficialità?”.
La mia esperienza di 19 anni in questo settore come responsabile della segreteria tecnico-scientifica del Comitato etico dell’ospedale san Giuseppe di Milano e poi Presidente, e quella di sei anni da Presidente del Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano (Mi), oltre la profonda professionalità e competenza di tutti coloro con cui ho avuto la possibilità di collaborare, mi inducono ad affermare che è un errore gravissimo concentrare in poche persone tanto lavoro, come richiesto da questo Decreto Legge.
Inoltre, ci troviamo di fronte alla maggioranza dei medici sperimentatori impreparati nei confronti del settore sperimentale, a volte anche succubi delle industrie farmaceutiche.
Non possiamo dimenticare, inoltre, che un alto numero di Comitati Etici è segno di reale pluralismo e di un’autentica volontà di confronto soprattutto nei riguardi delle tematiche “particolarmente sensibili”, allontanando anche la tentazione, spesso nascosta o occulta, di imporre un pensiero ideologico particolare, circostanza molto pericolosa in questo settore.
Partecipare ad una sperimentazione clinica è una concreta forma di solidarietà di “tutti verso tutti”, ed un atto di reale disponibilità e gratuità per l’altro sofferente, che potrebbe, in futuro, trarne vantaggio dal nuovo farmaco. Questo Decreto Legge a vantaggio unicamente delle industrie farmaceutiche che aumenteranno i loro utili e a svantaggio e a danno del fragile e del sofferente che rischierà sempre maggiormente, non ci può lasciare indifferenti.

Don Gian Maria Comolli
2 luglio 2013

2 luglio 2013

PERDONO I CITTADINI, VINCONO LE CASE FARMACEUTICHE

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