Comolli

Viaggiare in silenzio, commossi e sbalorditi dalla consapevolezza di essere stati strumenti di un miracolo senza alcun merito se non quello di un fragile sì. «Ho pensato che ti avrei accompagnato qui a Imola, ma ero sicuro che non avremmo ottenuto quello che volevamo. Invece il Signore si è servito anche di questo sì scettico», mi confessa Depa con gli occhi lucidi. Sì, Dio ha risposto alle suppliche di centinaia di persone.

Tutto è cominciato sabato 13 febbraio, quando Davide, un amico che vive nei pressi di Imola, mi chiama mentre sto stirando: «Senti, ti devo dire una cosa: Faiza è incinta del quinto figlio, ma suo marito Ibrahim dice che vuole abortire anche se lui non vuole». Mi appoggio all’asse con un groppo in gola e penso alle volte che ho ricevuto notizie simili: «Ci risiamo, un’altra volta». Faiza è ormai una sorella per me. Conosciuta quasi cinque anni fa per lavoro, siamo diventate amiche dopo che la sua vicenda travagliata mi era entrata dentro con il desiderio che fosse salvata. Avevo quindi cercato qualcuno nei dintorni che le potesse fare compagnia e, attraverso mio fratello, avevo conosciuto Davide e Sara, una coppia di sposi con due figlie dell’età di quelle di Faiza, che hanno accolto il nostro bisogno. LEGGI