Comolli

PERCHE’ ILLUDERE I MALATI?
Il caso stamina


La storia

Da mesi sentiamo parlare di un controverso trattamento terapeutico, a base di cellule staminali definito “metodo Stamina”, inventato da Davide Vannoni. Questa metodologia venne a conoscenza del grande pubblico nel maggio 2009 quando alcuni organi d’informazione presentano questo metodo terapeutico che, secondo l’inventore, guarirebbe alcune malattie neurodegenerative molto diverse tra loro per cause, sintomi e decorso mediante la somministrazione di cellule staminali prelevate dal midollo e trasformate in neuroni.
Vannoni, racconta di avere iniziato questo progetto in seguito alla propria esperienza personale: nel 2007 fu curato in Ucraina per una paralisi facciale con un trapianto di staminali. E le prime cure su pazienti le intraprende presso un centro estetico di san Marino. Nel maggio 2009, il magistrato Raffaele Guariniello, avviò un’inchiesta per chiarire la posizione di Vannoni in merito all’uso di cellule staminali al di fuori dei protocolli sperimentali previsti dalla legge. E nell’agosto 2012, rinvia a giudizio dodici indagati, tra cui 2 lo stesso Vannoni, per ipotesi di reato di somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere.

Nel 2011, il dottor Marino Andolina, collaboratore di Vannoni, praticò questa metodologia come “cura compassionevole” presso gli Spedali Riuniti di Brescia su alcuni bambini affetti da diverse malattie neuro-degenerative, e secondo un servizio televisivo delle “Iene”, il trattamento portò ai piccoli pazienti dei benefici. Da notare che una cura assume la caratteristica di “compassionevole” unicamente se presenta benefici per il paziente, esclude possibili rischi e il trial è già in uso per altre patologie.
A seguito di un’ispezione dei NAS e dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), questa metodologia fu sospesa essendo priva dei più basilari elementi di sicurezza. La decisione provocò proteste popolari e interventi di tribunali. Nel maggio 2013, a seguito di forti insistenza popolari, la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati approvò l’avvio di una sperimentazione clinica con questo metodo, e nel giugno il ministro della salute Beatrice Lorenzin nomina i membri del comitato scientifico che avrebbero dovuto seguire lo sviluppo della ricerca. L’inizio della sperimentazione e il suo proseguo fu ritardata per le molte carenze di Vannoni nel fornire il materiale richiesto. L’11 settembre 2013, il comitato scientifico istituito dal Ministro stese un rapporto consultivo sottolineando che il metodo non possedeva nessuna consistenza scientifica, per cui venivano meno le motivazioni che giustificavano la sperimentazione già autorizzata dal Parlamento. 3 Il 10 ottobre 2013 la sperimentazione fu definitivamente bloccata essendo questo metodo terapeutico “pericoloso per la salute dei pazienti”

Alcune Valutazioni

Ben comprendendo le motivazioni di alcuni genitori che chiesero a gran voce che i figli potessero essere sottoposti a questa cura, non esiste nessuna pubblicazione scientifica che ne attesti l’efficacia ed è assente la registrazione di brevetti peraltro respinta parzialmente nel 2012 dall’Ufficio Brevetti degli Stati Uniti. Inoltre, accreditati studiosi da Umberto Veronesi (cfr.: Corriere della Sera 9 luglio 2013) al medico giapponese Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina nel 2012 e presidente della Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (ISSCR), dal genetista Bruno Dallapiccola (“non si possono esprimere valutazioni su un protocollo che non ha basi scientifiche”) alla neo-senatrice Elena Cattaneo (“questo caso ha esposto il nostro Paese allo stupore internazionale per l’incapacità di fronteggiare un caso tanto lampante di truffa sul quale anche la magistratura indaga”), hanno sollevato pesanti obiezioni scientifiche.

Inoltre, accreditate riviste e gruppi scientifici da “Nature” all’Agenzia Europea per i medicinali, dall’’Accademia dei Lincei a The Embo Journal, all’associazione Famiglie SMA, che riunisce i familiari dei pazienti affetti da SMA hanno motivato il loro parere negativo parlando di plagio, di dati fallaci, di frode scientifica… Pure il comportamento di Vannoni. in alcune situazioni ha lascia molto perplessi: ripetutamente ha evitato di mostrare i dettagli del suo metodo e ha siglato un accordo economico tutt’altro che trasparente con la multinazionale Medestea, interessata al business delle staminali In questo modo, rischiamo di “ripercorre il canovaccio delle vicende Bonifacio e Di Bella”, (U. Veronesi) cioè sperimentazioni avviate sotto la spinta “della piazza” piuttosto che dei criteri scientifici. E l’11 luglio, la rivista scientifica “Nature”, pubblicò un editoriale in cui invitava il governo italiano a non portare avanti la sperimentazione, in quanto questa non è giustificata da alcuna ragione scientifica.

Ognuno ha il diritto di fare tutto il possibile pur di mantenere in vita la speranza ma ciò va fatto con onestà intellettuale e responsabilità nelle sedi opportune (comunità mediche e scientifiche, agenzie regolatorie…) e non nelle aule dei tribunali o mediante gli organi di comunicazione che sono i luoghi meno idonei.

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